Di Sakujiro Yokoyama
Da “The Fighting Spirit of Japan”, publicato 1913
Traduzione a cura di P. Crugnola – 2003
“Mi ricordo, durante la prima parte di gennaio del 1909, di essere andato in un ristorante, accompagnato dal sig. Kyuzo Mifune, quinto Dan e insegnante del Kodokan. In un angolo della stanza un gruppo di tredici giovani stavano bevendo, mentre in un ambiente contiguo c’erano delle coppie anziane ed alcuni altri ospiti che mangiavano. I membri del primo gruppo, ad intervalli frequenti, bisbigliavano e, allo stesso tempo, lanciavano occhiate nella nostra direzione. Non ravvisai però niente di quanto stava accadendo, né sospettai particolari intenzioni nei nostri confronti.
Il sig. Mifune ed io continuammo a chiacchierare e a sorseggiare le nostre bevande. Improvvisamente uno dei giovani si avvicina, prende il mio soprabito e cappello e se ne va passando tranquillamente sotto i nostri occhi. Naturalmente faccio le mie rimostranze, ma lui insiste dicendo che il cappotto ed il cappello sono di sua proprietà. Ne sorge un alterco molto animato nel mezzo del quale il ladro assume un atteggiamento minaccioso e viene velocemente raggiunto da una mezza dozzina dei suoi camerati. Non essendoci alternative, il sig. Mifune prende parte anch’egli al gioco. Evitando inutili violenze, in meno di un minuto li mette tutti k.o. con una successione di rapidi colpi. Il resto del gruppo si scaglia su me, ma li batto uno dopo l’altro e la faccenda finisce in meno di tre minuti.
Mentre le nostre vittime, una volta ripresa conoscenza, non perdono tempo nel dileguarsi, riusciamo a trattenerne una per farla confessare. Ammette che l’obiettivo era quello di estorgerci del denaro tramite l’intimidazione. Erano stati fuorviati dai nostri buoni vestiti ed avevano immaginato che saremmo stati una preda facile. Decidiamo quindi di lasciarlo andare invece di passarlo alla polizia perché riteniamo sufficiente la punizione ricevuta dalle nostre stesse mani. Dopo che il gruppo se ne é andato le vecchie coppie, spettatori interessati del caso, ci dicono che quella é la prima volta nelle loro vita che assistono ad un’esposizione pratica del jujutsu e che sono stupiti della meravigliosa abilità con cui un esperto possa difendersi contro tali situazioni.”