Di Steven R. Cunningham – traduzione di Guido Vais
Nell’edizione di autunno/inverno 1999 di USJA Coach è apparso un articolo non firmato, dal titolo: “Jigoro Kano – il fondatore del Judo Kodokan”. L’articolo tenta di attaccare la superiorità tecnica del Judo ed il suo fondatore, ed è pieno di errori ed interpretazioni errate di ogni tipo, che portano a conclusioni false. L’articolo mostra un’inclinazione alla calunnia ed una speculazione negativa dai moventi ambigui. Nello scritto che segue spero di aiutare a interpretare correttamente documenti e testimonianze.
L’articolo parla dello studio di Kano nel jujutsu di Tenjin Shin’ Yo ryu, ma tenta di far credere l’abbia fatto sui libri. L’anonimo autore sostiene che Kano ha studiato sui libri i fondamentali del nage (le proiezioni) attraverso il principio di Ki-to. Questa è una interpretazione grossolanamente erronea ed una confusione di fatti.
I primi insegnanti di Kano furono Ryuji Katagiri e Heinosuke (noi scriviamo ‘Teinosuke’, n.d.r.) Yagi. Kano studiò anche Seigo-ryu con un insegnante di cui non conosciamo il nome. E’ inoltre risaputo che studiò con Hachinosuke Fukuda e Masatomo Iso di Tenjin Shin’ Yo ryu, ma non è altrettanto noto che Fukuda era anche maestro di Okuyama-nen ryu e di Kiraku ryu e che per la sua abilità era rinomato nella comunità del jujutsu. Fukuda era talmente ben considerato infatti, che fu scelto per insegnare al Komu-sho, dando lezioni private alla famiglia dell’Imperatore. Questo per dire che Fukuda non era un comune insegnante di Jujutsu. Per essere ammesso nella scuola di Fukuda, Kano doveva essere qualcosa di più di un qualsiasi studente di Jujutsu.
Grazie alla sua posizione nella comunità delle arti marziali, Fukuda fu in grado di offrire a Kano presentazioni molto persuasive a maestri di altri ryu. Kano proseguì con lo studio di varie arti. Fra queste c’era il sistema di Ran di Kito Ryu che praticava con Tsunetoshi Iikubo. Non sorprendentemente è stato grazie allo studio di Kito ryu che Kano apprese i principi di ki-to, non certo sui libri. Di fatto Kano continuò quasi tutta la vita a studiare diversi ryu scegliendo i migliori maestri. Uno dei miei insegnati raccontava di aver raccolto testimonianze sulle sessioni notturne di Kano-Sensei coi migliori maestri, risalenti anche oltre al periodo successivo al 1900. Ho anche scambiato corrispondenza con uno degli attuali dirigenti di Sosuishi ryu, una preminente arte da combattimento da campo di battaglia, che mi ha raccontato di una conversazione con la figlia di Aoyagi-Sensei. Questi era il soke (capo patriarcale o grande maestro) di Sosuishi ryu ai tempi di Kano. La figlia ricordava vividamente Kano che andava al dojo a praticare con suo padre.
L’articolo a cui accennavo continua dicendo che Kano, armato di questa conoscenza superficiale, fu “portato a ritirarsi nella solitudine del tempio di Eisho”, e sviluppò la sua nuova arte. Questa è una manipolazione contorta e alquanto artificiosa.
Nel febbraio del 1882 Kano aprì il suo primo dojo a Eisho-Ji (Tempio di Eisho), un piccolo tempio buddista nel quartiere Shimotani di Tokyo, dove lui e i suoi nove studenti praticavano in un angolo della sala principale.
(Tomita dice che per praticare si sgomberavano lo studio e la camera di Kano, separate da una parete mobile; ma forse questo era all’inizio; quando lo stesso Tomita racconta delle vibrazioni che spostavano le tavolette votive, forse la pratica avveniva, come dice Cunningham, nella sala del tempio, perché le stanze di abitazione affittate da Kano erano a una certa distanza e ci è difficile credere che le vibrazioni attraversassero il giardino, n.d.r).
Kano non si ritirò in nessun luogo, e non si ritirò nemmeno dalla vita per creare la sua arte. Invece, nello stesso anno in cui fondò il Kodokan, accettò altre tre importanti responsabilità (fondò due scuole e accettò l’incarico di professore in un’altra). Usava i guadagni di questi lavori per mantenere finanziariamente a galla il Kodokan.
L’articolo afferma che Kano prese il nome del Kodokan da un rispettato tempio Shinto per dare più credibilità alla sua arte. L’attribuzione a Kano di queste subdole motivazioni è speculazione completamente infondata. Infatti ci sono diversi ‘kodokan’ nel grande Giappone, e ci sono stati per ere. Questo non significa niente. Nessuno di questi si scrive come il Kodokan di Kano, ma hanno un suono simile quando vengono pronunciati. “ko” significa insegnare, o lezione, e “kan” significa scuola, quindi non dovrebbe sorprendere che molte scuole hanno nomi che contengono queste due parole, e suonano così simili.
L’articolo puntualizza che Kano non ha inventato il nome “Judo”, ma l’ha “preso in prestito”. Altra manipolazione contorta. Infatti fu Kano il primo a chiarire questo punto, per non aggiudicarsi il credito di qualcosa che non aveva creato. Kano ha detto che certe scuole come Kito ryu (a noi non risulta che Kano attribuisca questo a Kito-ryu, n.d.r.) e Jikishin ryu avevano usato il termine precedentemente. E per questa ragione insisteva che il nome corretto, il nome per esteso del Judo, è “Judo Kodokan”, scrupolosamente usato per evitare la confusione con altri Judo già esistenti.
L’articolo prosegue dicendo che il Judo è costituito di “un numero molto limitato di tecniche di Jujutsu… modificate al fine di permettere a chiunque di intraprendere lo sport senza infortunarsi.”
Questo non è vero.
Prima di tutto, la maggior parte dei ryu di Jujutsu non contiene tante tecniche come molta gente crede. Per esempio, Tenjin Shin’ Yo ryu contiene 124 tecniche, sostanzialmente meno di quante ne contenga il Judo Kodokan. Molti ryu-ha ne contengono decisamente di meno. Alcuni ryu, come Daito, vantano grandi numeri di tecniche – ma questo è fuorviante. Nel Daito ryu un kote-gaeshi eseguito contro un pugno al corpo è considerato una tecnica diversa da un kote-gaeshi contro un pugno alla faccia, e quest’ultimo è considerato una tecnica diversa da un kote-gaeshi fatto contro una presa o un attacco di coltello. Vista questa convenzione nel dare i nomi, è facile capire come Daito ryu possa vantare più di mille tecniche.
In secondo luogo, Kano parlava spesso del suo desiderio che il Kodokan fosse depositario della conoscenza del Jujutsu, un istituto-archivio per preservare tutte le tecniche ed i metodi. Il judo non doveva essere un sottoinsieme di tecniche di Jujutsu, ma piuttosto la somma di tutte le tecniche utili contenute nelle varie arti. Fino alla seconda guerra mondiale al Kodokan si studiava e praticava molto l’allenamento con le armi. Kime no Kata, Ippon Yo Goshin Jutsu no Kata, Koshiki no Kata e vari Renkoho no Kata difficilmente si possono definire sport. Da notare anche che il Judo fu l’arte marziale scelta dai militari e dalle organizzazioni di polizia giapponesi. Kano fu molto specifico nel dichiarare che il Judo era molto più di uno sport.
L’articolo tenta di far credere che questi kata sono stati inclusi nel Judo solo per dare al Kodokan credibilità all’interno della comunità del Jujutsu. Facendo queste dichiarazioni senza nessuna prova a sostegno, l’autore, o autrice, mostra chiaramente da che parte sta. Inoltre, al contrario di quanto afferma questo anonimo, lo shiai non è mai stato di fondamentale importanza per il Judo di Kano, mentre lo era la preservazione dell’antica conoscenza del Jujutsu.
L’autore tenta anche di diminuire ulteriormente le innovazioni apportate da Kano dicendo che il suo sistema di gradi non era originale. Il sistema di gradi di Kano non è stato il primo sistema usato per classificare la competenza. Non è mai stato detto che lo era. Piuttosto, l’innovazione di Kano è stato l’inserimento di un nuovo tipo di sistema di gradi per le arti marziali. E’ stato rivoluzionario modificare il sistema di licenze che ha governato le arti marziali prima di Kano. Ovviamente Kano, nella sua posizione all’interno del Ministero Giapponese, era perfettamente a conoscenza dei sistemi di gradi usati in altre attività, e ha fatto uso di quella conoscenza. E allora?
L’autore continua dicendo che Kano mirava a specifici gruppi di persone per sfruttarli come suoi allievi. Ma di fatto Kano era alquanto aperto ad inserire gente di ogni gruppo, e insegnava anche alle donne quando era molto impopolare farlo. Kano non voleva nemmeno che gli studenti indossassero l’hakama (gonna pantalone) nella pratica quotidiana perché era un simbolo delle classi superiori. Kano lavorò per portare il Judo nel sistema scolastico pubblico perché pensava che potesse costituire una buona educazione fisica, e allo stesso tempo offrire una via per sviluppare il carattere morale, la forza d’animo e altri attributi positivi. Nella sua opera fu in anticipo di circa 60 anni rispetto ai movimenti per portare l’educazione fisica nelle scuole degli Stati Uniti.
L’autore vuole far sembrare debole l’arte di Kano, chiamandola “una versione annacquata del Jujutsu con la maggior parte delle tecniche pericolose rimosse per ragioni di sicurezza.” Questo è assurdo. Ad un certo punto Kano ha sottolineato: “sembra che dovremo combattere contro tutti in Giappone, prima che questa storia finisca”. Adempiendo all’intento il Kodokan di Kano vinse quasi tutti gli sfidanti provenienti da tutto il Giappone. Debole?
L’autore prosegue poi facendo la strabiliante dichiarazione che il Judo di Kano ha ottenuto la fama iniziale grazie all’Aiki-Jujutsu. L’autore afferma che “Kano stesso non era un buon jujutsuka” e che usò “Saigo Shido (Saigo Shiro) di Daito ryu” per combatteregli avversari. L’autore prosegue dicendo che Saigo “non era uno studente di Judo, ma di Aiki-Jujutsu di Daito ryu, che fu adottato da Tanomo Saigo, il grande maestro di Daito ryu, che gli ha insegnato i segreti della grande arte”.
Ci sono così tanti errori in questo paragrafo che è difficile capire da dove cominciare a correggerli.
Mi riferirò ad alcuni di questi.
Era bravo Kano nel Jujutsu? Nel maggio del 1879 Fukuda selezionò Kano per far parte di un piccolo gruppo di praticanti d’elite per offrire un’esibizione al presidente degli Stati Uniti Ulysses S. Grant. Data la sua posizione Fukuda poteva scegliere chiunque in Giappone per accompagnarlo in questa occasione.
Scelse Kano.
Abbiamo anche racconti di Kano in azione. E’ ampiamente risaputo che il Kodokan sconfisse il Jujutsu nel famoso torneo del 1886. La parte della storia che non è così ampiamente nota è quel che è successo nel 1880. Nel 1880 Kano era studente all’università. La scuola di Jujutsu di Totsuka-ha Yoshin Ryu venne chiamata al campus universitario per una dimostrazione. Da notare che patti di sangue fatti da tutti gli studenti del ryu proibivano agli studenti senza un minimo diploma di fare esibizioni pubbliche. Quindi non si trattava di un gruppetto di principianti. Alla fine della dimostrazione fecero un invito al pubblico a farsi avanti e combattere. Kano – giovane, entusiasta e ignaro del protocollo – saltò fuori e accettò la sfida. Non aveva realizzato che questo invito era una pura formalità. Kano andò avanti a battere tutti. Aveva 20 anni. Questa brutta figura inasprì tutta la gente di Yoshin ryu e culminò nel torneo del 1886, quando Totsuka-ha fu completamente e definitivamente battuta dal Kodokan.
Ci sia concesso di smentire. Un insegnante spinse Kano ad accettare l’invito e certamente che uno studente dell’università si misurasse con dei professionisti di Jujutsu era un avvenimento inusuale. Kano invitò il più grande e forte e inutilmente lo attaccò; poi l’altro si scatenò e si produsse in numerose tecniche, peraltro non troppo violente. Sia i jujutsuka che gli insegnanti dell’università si complimentarono con Kano per il suo coraggio: “Avete dimostrato la vitalità della nostra gioventù”. N.d.r.
“Saigo Shiro di Daito ryu” venne ingaggiato per combattere? Prima di tutto non c’era nessun Daito ryu prima del 1900, quindi questo argomento crolla come un castello di carte. Tonomo Saigo non era un gran maestro di Daito ryu perché questa scuola non esisteva prima di Takeda-sensei. Tonomo Saigo era considerato un maestro di Oshikiuchi – amministrazione domestica. Quindi se avesse insegnato i suoi segreti a Saigo Shiro, non sarebbero stati di grande aiuto in un combattimento!
Inoltre Saigo andò da Kano un po’ prima dei suoi 14 anni. Se era maestro di qualcosa all’età di 13, sarebbe stato sicuramente un prodigio! Andò da Kano per la reputazione di jujutsuka di Kano. Si iscrisse da lui come allievo e studiò judo finché abbandonò la pratica negli ultimi anni ’80 (1890) per ragioni personali. Nel torneo del 1886 Saigo fece un solo combattimento dei quindici che ci furono, quindi difficilmente condusse il Kodokan (alla vittoria). Il Kodokan non perse alcun combattimento quel giorno, quindi la vittoria di Saigo fu solo una fra le molte.
Per concludere, l’articolo pubblicato su USJA Coach nel numero di autunno/inverno 1999 non è basato sui fatti. E’ una corruzione e una distorsione della realtà. Gli studenti e gli istruttori di Judo dovrebbero essere orgogliosi della loro arte, della sua storia e del suo fondatore. La verità sostiene questo orgoglio.